Artericambi, Artissima 2016. Fotografia dell'autore.
Artericambi, Artissima 2016. Fotografia dell'autore.
Artericambi, Artissima 2016. Fotografia dell'autore.
Vista della mostra a Prometeo Gallery, 2017. Fotografia dell'autore.
Vista della mostra a Prometeo Gallery, 2017. Fotografia dell'autore.
Vista della mostra a Prometeo Gallery, 2017. Fotografia dell'autore.
Vista della mostra a Prometeo Gallery, 2017. Fotografia dell'autore.
Vista della mostra a Prometeo Gallery, 2017. Fotografia dell'autore.
Vista della mostra a Prometeo Gallery, 2017. Fotografia dell'autore.
Vista della mostra a Prometeo Gallery, 2017. Fotografia dell'autore.
Vista della mostra alla Galleria Civica di Trento, 2017. Fotografia di Alessandro Nassiri.
Vista della mostra alla Galleria Civica di Trento, 2017. Fotografia di Alessandro Nassiri.
Vista della mostra alla Galleria Civica di Trento, 2017. Fotografia di Alessandro Nassiri.

Tergicristallino (no show device)

2016


strutture in alluminio, nylon, acciaio e motoriduttore elettro meccanico,
2,5 X 2,5 m.

Il titolo è un gioco di parole tra tergicristallo e cristallino, la lente biconvessa dell’occhio.

Un dispositivo per pulire l’occhio dall’eccesso, spesso inutile, di immagini che punzecchiano vista e cervello. Un dispositivo per fare spazio e meditare, pensare senza ingombri. Pulire per poter vedere.

Tergicristallino serve quindi a lasciare campo al vuoto e poterlo misurare. Poterlo vedere come volume. È un congegno che ostacola l’occupazione dello spazio ad opera di persone o di oggetti da mostrare, evita che la cosa esposta “inquini” la purezza e il corpo del vuoto. La sua azione ci impedisce di esporre.

Una contraddizione tra dispositivo e scultura cinetica.

 

Tergicristallino è composto di elementi verticali  e orizzontali.

La struttura a griglia è ancorata ad un perno verticale che ruota sul proprio asse per l’azione di un motore elettromeccanico. L’angolo di rotazione è regolabile e si determina in relazione allo spazio. Il movimento è molto fluido e lento anche nell’inversione di marcia.

 

Il suono siderale che rilascia l’azione elettromeccanica e che invade l’ambiente rimarca la vacuità del luogo.