google-analytics-for-wordpress
domain was triggered too early. This is usually an indicator for some code in the plugin or theme running too early. Translations should be loaded at the init
action or later. Please see Debugging in WordPress for more information. (This message was added in version 6.7.0.) in /home/superficietotale/public_html/wp-includes/functions.php on line 6114Il 18 marzo 1965, dalla stazione di lancio Baikonur, l’USSR lanciò la navicella spaziale Voskhod 2. A bordo, il Colonnello Pavel Belyayev e il Sottotenente Colonnello Aleksey Leonov. Quest’ultimo, lo stesso giorno del lancio, fu il primo uomo a svolgere un’attività extraveicolare nello spazio. Il cosmonauta Leonov passeggiò nel vuoto per circa 12 minuti per poi rientrare, non senza difficoltà, nell’abitacolo. Della sua performance non esistono foto originali perché la camera si staccò dalla navicella e andò perduta. Le uniche foto che ritraggono la prima passeggiata nello spazio furono rubate allo schermo televisivo.
Nel 40° anniversario dell’impresa ricordo l’evento con un’azione. Per una settimana rimarrò con la mano sinistra inglobata in un mappamondo di gesso, “orbitando” forzatamente intorno a questa replica della Terra. Le mie attività ordinarie (vestirmi, mangiare, lavarmi, ecc.) saranno rese difficili o impossibili da questa nuova condizione, come lo sono per un astronauta in assenza di gravità. Fotografi professionisti e non, informati degli orari e dei luoghi del mio quotidiano, documenteranno l’evento con scatti e riprese video che affluiranno in galleria via Internet, come se fossero dati relativi a una missione spaziale e come se la galleria diventasse la stazione ricevente.
A completamento dell’operazione sarà pubblicato un libro d’artista (replica modificata di un opuscolo per bambini degli anni ’70 dedicato ai viaggi spaziali) e dalla creazione di una serie di trittici fotografici composti, ognuno, da un ritratto autografato del cosmonauta Leonov, da un’immagine ritoccata dell’artista in passeggiata e da una fotoriproduzione del “Le Socle du Mond” di Piero Manzoni (1961, scatto di Lilian Bolvinkel), opera che per essere pienamente apprezzata dovrebbe essere guardata da un punto di vista esterno al nostro pianeta – il punto di vista di chi passeggia nello spazio.
Un particolare ringraziamento per la concessione delle immagini va alla Fondazione Manzoni e a Lilian Bolvinkel e a Rino Mastrotto Group per il sostegno ricevuto.