Il saluto genera gesti spontanei, destinati ad altri e che assumono istintivamente forme promosse nell’istante.
L’angolo del saluto mostra una forma chiusa, compiuta e misurabile. È un volume, un volume d’aria, la definizione del vuoto che separa il braccio dal tronco nell’atto del saluto fascista. Un vuoto realmente invisibile perché è lo spostamento d’aria che viene ritratto. Lo spostamento che proietta in avanti ciò che accade rispetto al luogo in cui accade.
Non mi occupo di storia, come banalmente si potrebbe supporre, ma di contemporaneo. Osservo le cose che non si fanno immagine e che sembrano quindi non esistere…osservo cose che, se pericolose, lo sono ancora di più quando non si vedono.