Vestito come un centurione romano, sosto all’esterno del supermercato “Konzum” offrendo 5 kuna a chi si fa fotografare con me, come recita il cartello che mi affianca.
Il teatro dell’evento, la costa dalmata, corrisponde a ciò che fu la propaggine dell’Impero Romano ed estensione della Repubblica Veneziana. Omiš, appena a Sud di Spalato. Da lì guardo, come in platea, l’Italia, la terra che mi concede una tiepida attenzione. Da lì, guardo la mia terra, che mostra i segni evidenti di una crisi economica e politica, di un mondo che regge a fatica l’incursione dei paesi emergenti. Roma, che chiede moneta ai turisti per portarsi a casa l’idea della Roma che fu. Io, sono quello che sono, un artista in eterno esilio di un’appartenenza schiva e strabica, anche.
Novanta sono state le partecipazioni fotograficamente registrate nel corso dell’azione.