L’azione si svolge all’interno delle ex carceri militari di Lubiana e precisamente in una delle celle del primo piano. Il pubblico, raccoltosi inizialmente nel corridoio, viene invitato ad entrare nella cella.
La porta a sbarre metalliche viene serrata solo quando il pubblico ha riempito la stanza. Parte dei presenti é costretta in corridoio vista la capienza dell’ambiente. La cella può essere aperta solo dall’esterno.
L’azione avrà termine non appena qualcuno manifesti il desiderio di lasciare la cella.
Inizio parlando di libertà: finché rimane retorico segno verbale è inconsistente. Libertà significa comportamento, vuol dire agire sugli altri come sul proprio corpo, con la stessa attenzione e col medesimo riguardo.
L’ambiente è angusto, la distanza tra individuo e individuo ridotta al minimo. Gomito a gomito le persone sviluppano
rispetto fisico/emotivo per la propria presenza così come per quella altrui.
Solo così il corpo a corpo nel convivere dei molti astanti, è protratto nel tempo: l’azione è reciproca così come lo è
la percezione poiché ognuno costruisce l’evento e ognuno vi assiste.
Per un istante i singoli mutano, diventano insieme.
Interprete e traduttrice istantanea, Sara Komavec