Concerto a perdifiato è un omaggio alla musica e al suo silenzio. Nell’orchestra, gli strumenti a fiato sono chiamati anche ottoni così come di ottone é Strumento a perdifiato.
Diversamente da quanto accade nell’orchestra tradizionale, gli strumentisti del Concerto a perdifiato sono tutti solisti senza direttore poiché l’ensemble è composta di strumenti pensati e creati per parlare a se stessi.
Concerto a perdifiato costituisce un esempio concreto di utilizzo dell’attrezzo. E’ generalmente pensato per un gruppo massimo di venticinque orchestrali, ma può anche essere attuato da un numero inferiore di persone e perfino dal singolo individuo.
L’orchestra, composta da un nucleo fisso di cinque/sei elementi, trova il resto dei componenti nella città che ospita il progetto. Il gruppo ideale dovrebbe accogliere diverse sensibilità e non necessariamente provenienti dagli ambiti artistico visuali.
Un mese prima dell’esibizione, i componenti dell’orchestra avranno a disposizione strumento, titoli-temi di riflessione con relativa durata e ordine di esecuzione e potranno così preparare i propri interventi in piena autonomia.
Durante il concerto, gli orchestranti svolgeranno simultaneamente la propria partitura senza sapere ciò che i colleghi presenteranno, trovandosi così contemporaneamente nella duplice posizione di esecutore e uditore.
Tra il pubblico saranno disposti alcuni strumenti per permettere a chi del pubblico voglia unirsi all’orchestra.
Il concerto potrà essere eseguito da un’orchestra così disposta:
Tutti i componenti nello stesso luogo che si esibiscono di fronte al pubblico;
Tutti i componenti che, nello stesso luogo ma disseminati nello spazio, si esibiranno tra il pubblico;
Tutti i componenti si esibiranno nello stesso giorno e alla stessa ora ma in punti diversi della città.