Registro la trasformazione, il trasferimento ed il transito della materia che sfila davanti ai nostri occhi. Polverizzo un oggetto metallico e facendo questo ne vanifico la sua essenza oggettuale l’esistenza materiale senza però azzerarne l’esistenza materiale.
Sparo il pulviscolo metallico incandescente contro un cubo di polistirolo che fonde e così facendo digerisce e trattiene in pancia la polvere metallica. Non determino in alcun modo la contorsione della materia che si genera ma, al contrario, assisto con stupore alla trasformazione che autodetermina una nuova condizione fisica.
Appena ultimati tutti i passaggi, il metallo incarnato nel corpo ospitante appare in un blu-nero brillante che dopo alcune ore vira su un cromatismo rossastro esaltando l’inizio di un processo di ossidazione.