Raccolgo quel poco che resta, un sedimento d’autore che a nessuno interessa.
Raccolgo la parte più umile di un mondo vissuto e poi asportato.
Raccolgo, pulisco e genero il vuoto.
Un’azione antigraziosa, un lavoro da Colf, termine con cui si indica una collaborazione domestica, e che rimanda a faccende tutt’altro che estetiche.
L’opera, l’oggetto che resta, offrono un’immagine dimessa, quella di un normale elettrodomestico. Chi non possiede un aspirapolvere? Chi riserva ad esso un posto d’onore? Solitamente dimora nei disimpegni domestici, negli sgabuzzini, un luogo per nulla scontato per un’opera d’arte.
“…after Szeemann” va esposto appoggiato al muro, leggermente reclinato a destra e con un po’ di cavo elettrico svolto, come fosse momentaneamente a riposo nel corso delle pulizie.