…nella stanza per vedere qualcosa. Lo sguardo che sfoglia pavimento e pareti va dove nulla si scorge. Dall’alto, aspetto l’incontro con l’occhio che cerca. Sono la soglia fra l’occhio dell’altro e la perdita d’occhio… e chiudo la stanza, mi faccio coperchio per dare all’ambiente un volume visivo.
Nella sala adiacente un flusso di immagini, le stesse che hanno visto i miei occhi.
Da un lato l’azione, dall’altro la stessa, vista dagli occhi dell’atto. Di me non rimane che lo sguardo vagante di coloro che ho sotto.